martedì 18 ottobre 2011

Volley serie B2: Esordio senza problemi per la Picco

PICCO 3
REGGIO 1952

PICCO LECCO: Pizzolla 5, Pastori 14, Perego 14, Tettamanti 1, Pasini 7, Conti 3, Carrer (L), Bernasconi 1, Bonacina 3, Micheli, Cortesi, Colombo. All.: Borgnolo – Milani.
REGGIO 1952: Levoni 1, Di Mitri, Betti 7, Akpuychukwu 2, Ferretti 8, Tonelli 3, Fabbri (L), Budini, Reverberi, Grassi.
ARBITRI: Rossi e Ugolotti di Milano.
PARZIALI: 25-13 (20’), 25-19 (25’), 25-16 (18’).
COMMENTO Debutto senza problemi per la Picco che liquida il Reggio. Un match condotto senza patemi dalle biancorosse che hanno sofferto solo per metà della prima frazione poi hanno travolto l’avversario.
All'inizio la Picco sembra Penelope: tanto fa, tanto disfa. 5 punti avversari sono 5 errori biancorossi, 4-5. Pastori è in palla, sorpasso, 7-6, ace di Conti che usufruisce di un nastro favorevole, 8-6. Poi la Picco trova più continuità in attacco e vola sul 16-11.  Pastori imperversa, 18-12, con la ricezione emiliana che sbanda, è fuga. Un set che nel finale è solo biancorosso con Perego che marca ben 3 ace, 25-13. Pastori 8 punti, la regina. Pasini con una fast riapre il set successivo. L’avvio di Perego è più incisivo, 3 punti per lei. Ferretti è l’unica delle avversarie che punge in attacco, 5 pari. Ace di Pastori, 8-6. Poi dall’11 a 10 la Picco vola, 16-11. Perego e Conti lanciano l’allungo. Pizzolla, Pastori e Pasini lo mantengono, 20-14. Bonacina, entrata al posto di Pastori,  marca due punti, chiude Pizzolla, 25-19.In avvio la Picco è sotto, 0-2.  Sul servizio di Pasini però le biancorosse tornano a comandare, 4-2. Pur senza strafare la Picco comanda, 8-5 al primo time out tecnico. Reggio sbaglia troppo, 10-5 e chiama time out per provare a riordinare le idee. Pastori decide di accelerare prima in attacco, poi al servizio, 12-6.  Al secondo time out tecnico, 16-7, in testa si accende una frase famosa di Dan Peterson. Reggio prova a spaventare la Picco, ma Levoni getta in rete il servizio, 17-11.  C’è spazio anche per Colombo al posto di Tettamanti. Bernasconi continua, dai 9 metri, a mettere in crisi la ricezione avversaria. E' la fine

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