Miriam Sylla non finisce di stupire. Archiviata con qualche rammarico l’esperienza nel Mondiale con la maglia azzurra della pre juniores (l’Italia non è riuscita a entrare fra le migliori otto nazioni del mondo anche se Miriam ha spesso vestito i panni dell’opposto titolare) l’ex olginatese classe 1995 nel week end del 17-18 settembre è scesa in campo con la maglia di Villa Cortese agli ordini di Marcello Abbondanza nel trofeo Bellomo giocato in provincia di Varese. Una manifestazione a cui hanno preso parte anche le locali della Yamamay Busto Arsizio, la Foppapedretti e l’Asystel Novara.
La lecchese non ha messo a segno punti nella semifinale giocata sabato contro Novara ma nella finale di domenica, derby contro Busto Arsizio, è stata una delle protagoniste. Un avvio contratto per la numero 17 di Villa Cortese che è stata sostituita nel corso del primo set dalla più giovane Danesi. Poi però la lecchese è tornata in campo e ha contribuito al successo delle vice campionesse d’Italia: sono stati infatti 3 suoi attacchi di fila a sancire l’allungo decisivo della squadra di Abbondanza nel tie break vinto per 15-5. Alla fine 11 punti per l’opposta della nazionale pre juniores. Pochi punti più della lecchese hanno messo a segno solo Perinelli e Stufi. Bosetti con 31 la top scorer.
«Dopo il periodo passato in Nazionale insieme alla mia compagna di squadra Danesi siamo state aggregate alla serie A», dice la giovane schiacciatrice.
Un’occasione avuta perchè nella rosa di Villa mancano parecchie atlete impegnate in competizioni continentali. L’avvio durante la prima partita con Novara è stato contratto. «Ero emozionatissima, giocare davanti a tanto pubblico in casa mi ha scombussolato».
Meglio invece nella finale contro Busto. «Nel tie break sono stata felice di come ho giocato riuscendo a mettere per terra palloni importanti quando serviva realizzarli». Giorno dopo giorno le top player di Villa torneranno in rosa, Pavan e Berg sono attese nei prossimi giorni. «Già nella scorsa stagione mi sono allenata con Aguero e Anzanello. E’ bello ma l’emozione mi è passata».
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