martedì 7 maggio 2013

Volley serie D: Missaglia rimane con l'amaro in bocca


MISSAGLIA 2
ARGENTIA 3

MISSAGLIA : Magni, Seveso 20, Gaspari 20, Scotti 12,  Fichera 7, Passoni  10, Villa (L), Tentori, Rebecca 5, Passoni 2. All.: Cesana.
ARGENTIA:  Sirtori 16, Dossi 15, Belloni 11, Sala 6, Vergani 2, Germinatico 5,  Levati (L1),  Pate (L2), Pollio 1,  Meroni,  Calloni, Villa. All.: Villani – Salmieri.
ARBITRO: Gerosa da Como.
PARZIALI: 22-25 (21’); 25-13 (19’); 25-15 (21’); 23-25 (26’); 7-15 (14’).

COMMENTO Missaglia non ce la fa. Leoni domati, serie C sfumata. Un tie break perso che condanna la squadra di Cesana a rimanere in serie D: eppure, a un certo punto,  i presupposti della festa c’erano tutti. In vantaggio di 2-1 i locali, dopo una rincorsa che appariva disperata sul 17-20 e poi 21-23, grazie a Seveso, e a un nastro beffardo per gli ospiti e benevolo per i locali raggiungono la parità a quota 23. Colpo di fortuna che però il destino restituisce, immediatamente, sotto malasorte con l’infortunio a 24 al Missaglia. Gaspari invade protesta con l’arbitro  e non si avvede che il suo compagno Fichera è per terra (per lui distorsione alla caviglia e match finito). Centrale improvvisato Donadel. Sul cambio palla successivo Scotti viene murato. Nel tie break Missaglia parte subito male, 0-5. Ha un sussulto, 3-6 ma poi cede di schianto. Battuta d’arresto che la concomitante vittoria di Bollate trasforma in rabbia per l’occasione gettata al vento. Ma riavvolgiamo il nastro. Nel primo parziale Missaglia si appanna sul 14 pari dopo due attacchi di Seveso. Argentia scappa, 15-19. Poi i milanesi giocano a ciapa no e riportano in corsa i leoni, 20 pari con 4 errori ospiti. Parità fino a quota 22. Poi a far pendere il set dalla parte ospite una palla out di Rebecca su cui Missaglia reclama un tocco e un attacco fuori misura di Seveso. Poi due set dominati da Missaglia che da metà prende il largo. Locali dai 9 metri fanno male, Argentia in ricezione balbetta e in attacco incoccia contro il muro avversario o sbaglia forzando troppo i colpi.  

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